MEMORIA DEL CAPITANO POGGIALI.
LIBRI, IMMAGINI, POESIE, RICORDI.

 

"La nostra volontà è di ricordare tutti insieme il grande valore di Maurizio e la necessità di farlo conoscere per non disperdere il suo patrimonio di esperienza e di umanità.
Gli scritti di Maurizio, nella loro semplicità, costituiscono una vera ricchezza.
In essi è espresso tutto ciò che lui ha pensato, vissuto, realizzato e soprattutto quello che avrebbe voluto fare o che sperava che altri avrebbero portato a compimento.
Leggere le sue pagine è respirare un po' del suo amore, ma anche vivere l'ideale e lo spirito di Maurizio.
I suoi scritti sono la sua eredità morale e spirituale.
(La madre di Maurizio)

Maurizio in Accademia Aeronautica a Pozzuoli (1986-1990), primo tra i navigatori al termine del Corso FALCO IV

 

Maurizio negli Usa (1992-1993)

 

Maurizio si esercita come paracadutista (1990)

 

Maurizio negli Usa in un momento di relax (1991)

 

Maurizio negli Usa con il papà:

il suo prezioso "staff personale" (1993).

 

 

Maurizio e Alessandro Brondi, suo collega di Accademia e amico, caduto qualche anno prima di Maurizio con un AMX .
Qui sono felici di fronte alla famosa statua del Cristo Redentore, a Rio de Janeiro, in Brasile.
Ora sono in cielo di nuovo insieme.

 

Maurizio negli Usa (1991-1993) con la madre alla quale è stato sempre legatissimo.
Così le scriveva in una lettera:
"se anche dovessi diventare generale prenderei sempre ordini da te"
un mondo di bene. Maurizio

 

Maurizio al briefing, prima di una missione, con le carta aeronautica (1994)

 

 

 

 

Il Sindaco Veltroni, i colleghi e la banda dell'Aeronautica che ha suonato per la memoria di Maurizio il 2 ottobre 2002, in occasione dell'intitolazione di "Largo Maurizio Poggiali".

 

 

 

 

La vita di un ragazzo qualunque ma anche quella di un eroe moderno: Questo libro è la testimonianza del valore di

Maurizio Poggiali, il giovane capitano dell'A.M: scomparso nell'incidente avvenuto l'8-8-1997 su Monte Lupone

(vedi "Volare" 188 agosto 1999).
Navigatore di Tornado addestrato in Italia ed all'estero,

curioso di apprendere e sperimentare sempre cose nuove,

 Maurizio era un esempio di forza di volontà e altruismo e,

per i suoi amici, una persona d'animo nobile e sensibile.

 Leggendo quest'opera, curata dal fratello Fabio, il lettore

 scoprirà la vita di un Top-Gun raccontata in prima persona e conoscerà Maurizio attraverso le sue lettere e poesie, dalle

quali traspaiono allegria e voglia di vivere. A 32 anni

raggiunse livelli professionali notevoli, e solo la tragedia gli

impedì di conquistarne altri.
Dopo la presentazione del libro avvenuta a Roma, la sua città,

 nel febbraio scorso, il Comune di Roma ha deliberato di

 intitolare una via a suo nome. Un libro per tutti coloro che

amano il volo e la poesia.
"Volare", marzo 2000.

 



"Un libro scritto con il cuore in mano. Per dare corpo ai

pensieri, alle seranze, alle ansie e alle aspirazioni di un

giovane pilota dell'Aeronautica Militare morto l'8-8-1997 in

un incidente di volo sui Monti Lepini. In copertina c'è la foto

 di un ragazzone con la tuta da volo vicino ad un jet. Sorride

in questa fotografia Maurizio Poggiali e il suo sgardo da

giovane aquila è diretto lontano. Oltre l'orizzonte del campo d'aviazione, proiettato verso un futuro di brillante carriera nell'Arma Azzurra. Perché ci teneva Maurizio al suo particolare lavoro che considerava una missione.

 E nel 1987, giovane accademista del primo anno, in una

lettera alla famiglia scriveva: " La consapevolezza di svolgere, ad alto livello, un compito di difesa al servizio del proprio Paese,

 di essere tra coloro che garantiscono, salvaguardandola, la

 libera quotidianità ai propri cari e alla Nazione intera, in un

 certo senso rende orgoglioso chi sente la "bellezza" di offrire qualcosa agli altri. Inoltre le cosiddette "virtù militari" quali il coraggio, la lealtà, lo spirito di sacrificio, l'onore, riescono qualche volta a suscitare brividi davvero nobili".
Una lettera che appare come testamento spirituale.

 E che serve a consolare, con gli altri ricordi, i suoi familiari,

gli amici, i commilitoni. Perché tutti hanno contribuito alla preparazione di questo libro che vuole essere anche una guida per le giovani generazioni".

Gianni Sarrocco, Il tempo, febbraio 2000.


"Un libro per raccontare la verità, ma anche per non

dimenticare mai che si può morire per il proprio Paese senza

 che questi faccia molto per te. "Top-Gun, con valore verso le stelle" è stato al centro l'altra sera dell'incontro con la

 famiglia Poggiali con la gente di Roma presso la libreria BIBLI, a Trastevere. Alla presenza dei deputati Marco Taradash e

Athos De Luca, con la moderazione del giornalista Andrea Purgatori, è stata ripercorsa la vicenda tragica del Capitano dell'Aeronautica Militare Maurizio Poggiali, deceduto

l'8-8-1997 a Monte Lupone, in provincia di Latina.

Il libro testimonianza del giovane militare è stato l'ultimo

 gesto d'amore che egli aveva per il servizio, per l'arma,

mentre invece la sua famiglia si trova a combattere a tutt'oggi

 una lunga battaglia giudiziaria..."

 

Claudio Barnini, Il giornale, febbraio 2000.

 

Maurizio ed il fratello Fabio, sempre insieme, da piccoli e da grandi.

 

Maurizio in qualche spiaggia dell'oceano (1994)

 

Aeroporto di Le Bourget - Parigi.
Musée de l'air et de l'espace

 

 

Aeroporto di Le Bourget - Parigi. Salone aeronautico internazionale. Maurizio nel 1997 a giugno rappresenta il nostro Paese per illustrare l'avionica del MMB 339 CD.

 

 

Timbro emesso a Cori, il 6 luglio 2007, in occasione dell'emissione del francobollo.

 

Lune d'inverno": è la raccolta dei versi giovanili e dei racconti brevi di Maurizio Poggiali.
Prima di intraprendere una prestigiosa carriera militare, che lo avrebbe portato a svolgere, da ufficiale e da navigatore di Tornado, impegnative missioni di volo e a ricoprire importanti incarichi di comando per l'Aeronautica Militare, Maurizio Poggiali dedicò molto del suo tempo alla tessitura di versi che, opportunamente selezionati, vengono ora fedelmente pubblicati postumi in questo libro. La sua vita - breve ma significativa - improntata ai più alti valori etici e morali mantenuti ben saldi in famiglia, nella carriera di ufficiale dell
’A.M. e negli studi universitari e professionali, si svolse di pari passo con la sua vocazione alla scrittura.
Questo si chiedeva, in una lettera indirizzata alla poetessa Maria Luisa Spaziani, l'allora allievo ufficiale dell'Accademia Aeronautica Maurizio Poggiali, nel gennaio 1987:"Ci può essere qualcosa di più bello dell'attività creativa e letteraria in particolare? Mettersi lì, davanti alla carta bianca, candida, a scrivere e aggiustare e togliere e riscrivere, lei sa quanto appaghi."
La passione per la poesia esprime, forse, il lato più autentico ed essenziale di Maurizio Poggiali. La prefazione al libro è scritto dalla più apprezzata poetessa italiana: Maria Luisa Spaziani.

PREFAZIONE DI MARIA LUISA SPAZIANI
A un mistico spagnolo che era nel mirino di Torquemada fu rivolta una domanda imbarazzante: Pensi tu che Dio, nella sua saggezza infinita, possa aver commesso anche soltanto uno sbaglio nella creazione del mondo? La risposta negativa avrebbe urtato contro l'evidenza della storia, catena infinita di sciagure. Ma ancora più pericoloso sarebbe stato rispondere "sì".
Il mistico disse che un errore c'era stato: permettere che si muoia a età molto diverse, vedere vecchi che raggiungono la tarda vecchiaia e giovani che scompaiono nel fiore degli anni, quando ogni strada è spalancata sull'avvenire. Aggiunse però subito una considerazione che lo salvò. Disse, sulla base di dotte affermazioni di santi e di spiriti illuminati, che la vita è come un elastico, che rimane lo stesso, teso o rilasciato che sia, e che a qualsiasi età si muoia noi abbiamo già ricevuto il massimo della grazia e delle opportunità che il Cielo ci aveva destinate. La qualità conta, non la quantità: la quantità è soltanto visibile per chi resta, per chi non può entrare negli alti disegni del Creatore.
Ho perso nel corso della mia già lunga vita tanti amici, troppi, per guerra, per malattie, anche per suicidio. Perché se ne sono andati loro e non altri, e non noi? Resta un mistero insondabile che si è riproposto quando ho appreso brutalmente, alla radio, la notizia dell'incidente che - è il caso di dirlo - aveva troncato le ali a Maurizio Poggiali. Un senso di assurdità, di rabbioso stupore. Coetaneo di mia figlia, bellissimo ragazzo gioiosamente aperto alla vita...Perché?
Leggo le lettere che mi spediva da luoghi diversi, con stati d'animo diversi, e la mia desolazione è infinita.
Certe parole sono belle in sé ma terribili per chi le legge con gli occhi del "dopo". Maurizio si dice orgoglioso, sente quella bellezza che consiste nell'offrire qualcosa agli altri. Parole importanti che in forma meno occasionale ritornano nelle sue poesie ricche di umanità e di slancio. E' un caso che qui la prima poesia della raccolta (data: 25-11-82) abbia già un tocco di cupo presagio che mi fa pensare all'"elastico" di cui parlava quel mistico spagnolo? Il "viale" ci guida tutti a uno stesso luogo. Ci sono molte poesie "belle", d'impianto prosodico tradizionale che testimoniano della sensibilità, del gusto e della cultura di questo giovane straordinario.
Penso a "Delusione":
come
bellezza svanita nel nulla
fragile luce
di candela spezzata
spazzata
dal vento di una foglia che
cade
nella notte
profonda.


Bisogna leggerla così sulla carta, con i suoi "bianchi" e i suoi ritmi spezzati, le sue micromisure e purtroppo anche con il cupo presagio che le parole contengono.
E poi ci sono testi d'altro tono e tenore, rotti, sperimentali, anche questi interessanti almeno per dimostrare il largo ventaglio delle possibilità espressive di questo giovane autore che certo ci avrebbe riservato delle sorprese. Lo voglio considerare "un poeta", allo stesso modo con cui le sue autorità aeronautiche lo hanno promosso a "Maggiore".
E, con i suoi cari, lo piangerò a lungo.

 

Il libro Top gun- Con valore verso le stelle presso la libreria del "Museo dell'aria e dello spazio" dell'aereoporto di Le Bourget a Parigi.

 

La famiglia Poggiali ricevuta in Vaticano dal Papa Giovanni Paolo II. (1999)

 

Maurizio dopo il superamento del corso SUNT (addestramento per navigatori di Tornado) , negli USA, con il papà.

 

 

Dall'alto: Maurizio padrino alla Cresima del fratello Fabio; sorridente al mare e di fronte al Teatro Goldoni di Venezia, dopo uno spettacolo teatrale di Fabio.

 

 

6 luglio 2007: Cori, omaggio dell'Aeronautica Militare alla stele dedicata al capitano Poggiali nella piazza principale della città in occasione dell'emissione del francobollo.



Questo libro ha un duplice scopo: il primo è quello di ricordare una personalità che ha inciso nella storia della nostra cultura, nella storia dell
’Aeronautica Militare e nella storia della città di Roma dove era nato il capitano Maurizio Poggiali.
Maurizio era mio fratello: un ufficiale che ha servito e onorato il nostro Paese, in tutto il mondo, ma anche un poeta che amava scrivere versi ed un giovane uomo modesto e riservato, che metteva a servizio della collettività, valori quali l
’onestà, il coraggio, il senso del dovere, lo spirito di sacrificio.
Tutte qualità queste che Maurizio ha saputo esprimere nella sua intensa esperienza di vita
– la vita di un ragazzo come tanti, ma anche quella di un giovane eroe moderno – purtroppo tragicamente interrotta l’8-8-1997 nell’incidente aereo di Monte Lupone (Cori, Latina) provocato da un errore del pilota che era ai comandi dell’aereo caduto (condannato in primo grado ed in appello, per omicidio colposo e disastro aereo colposo) e dalla negligenza e dalla imperizia del Soccorso Aereo di Ciampino. Questi non si adoperò, nei tempi e nei modi previsti dalle leggi e dai regolamenti, ad effettuare le ricerche dell’aereo caduto a pochi chilometri da Roma.
Il secondo scopo del libro è quello di denunciare ciò che avvenne dall
’8 agosto del 1997, fino ai giorni d’oggi, attraverso una lunga, assurda, inopinata odissea giudiziaria, che la mia famiglia ha dovuto subire, alla ricerca della giustizia e della verità.
L
’aereo, decollato dalla base di Pratica di Mare alle 10:47 dell’8-8-1997 venne dichiarato disperso dall’Aeronautica Militare per un giorno intero e alle 21 circa di quella serata estiva, il Soccorso Aereo di Ciampino sospese arbitrariamente ed incomprensibilmente le ricerche, abbandonando tre uomini al loro destino.
In quei giorni, ero sulle montagne a ridosso della campagna laziale, a cercare mio fratello, assieme ad alcuni generosi volontari.
Soltanto sabato 9-8, trascorse 24 ore, una famiglia in gita (tra cui alcune signore ed una bambina di undici anni) mentre percorreva il sentiero che porta a Monte Lupone (definito poi dall
’Aeronautica Militare “impervio” e che invece è meta di itinerari turistici), rinvenne il relitto con due sopravvissuti dei tre a bordo, ma purtroppo, per mio fratello, era ormai troppo tardi.
I medici, a seguito dell
’autopsia, stabilirono che soccorsi tempestivi avrebbero potuto salvarlo.
Quello che voglio premettere è che in questo racconto dei fatti, non vi è nulla frutto dell
’emotività personale o familiare; mi limiterò a descrivere ciò che vidi e a rendere manifesto ciò che è presente nei fascicoli processuali, negli atti parlamentari e nelle registrazioni telefoniche dei vari enti interessati alla ricerca (Pratica di Mare, Torre di controllo, Soccorso Aereo di Ciampino, etc), nonché attraverso testimonianze dirette.
Una denuncia che auspico possa servire a sensibilizzare l
’opinione pubblica e chi di dovere, ma la verità che la mia famiglia si augura possa emergere, in questo caso, supera ogni immaginazione.
Per come ha saputo lottare nel corso di questa odissea umana e giudiziaria, nonché per la sua caparbia ed irriducibile volontà di far emergere la verità, a qualsiasi costo, un affettuoso apprezzamento va a mio padre che con me e senza di me è stato sempre in prima linea alla ricerca della giustizia e che ha collaborato alla stesura del volume.
Per la dignità e la forza con le quali ha saputo vivere dopo l
’ esperienza di un dolore insopportabile e innaturale, un abbraccio va a mia madre, a cui Maurizio è stato sempre legatissimo. Dall’alto, egli continua sempre a regalarle sorrisi e consigli.
Un ringraziamento a tutti coloro (politici, giornalisti, avvocati, professionisti e cittadini) i quali hanno espresso solidarietà alla mia famiglia nel corso degli anni: tra le personalità intervenute a sostegno della nostra richiesta di
“giustizia e verità, sottolineo la sensibilità e la partecipazione del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e della gentile signora Franca.
Desidero ricordare i sindaci di Cori che si sono avvicendati negli anni, Pietro Vitelli e Tommaso Bianchi, per tutte le iniziative attraverso le quali l
’amena cittadina ha onorato la memoria di Maurizio, come l’intitolazione del sentiero (del capitano Poggiali) che conduce a Monte Lupone, la targa marmorea a lui dedicata nella piazza principale della città e il conferimento della “cittadinanza onoraria”.
Con ancora nel cuore le emozioni vissute durante l
’inaugurazione della scuola elementare e della strada (Largo Maurizio Poggiali) intitolate a mio fratello, rivolgo sentimenti di riconoscenza e di stima nei confronti del Sindaco di Roma Walter Veltroni, per le toccanti parole che ha dedicato alla memoria di Maurizio in quelle occasioni e per la prefazione al libro. Anche grazie alla sua nobile attenzione la tragica vicenda non sarà dimenticata e il ricordo di Maurizio sarà sempre vivo.
Nella seconda parte del testo, Maurizio è presente attraverso le poesie, le lettere e gli scritti che ci ha lasciato e che testimoniano non solo le sue qualità letterarie, ma soprattutto l
’altissimo valore etico che ha sempre permeato la sua esistenza.


Maurizio è stato e sarà sempre il mio modello di stile di vita.

Fabio Poggiali

 

 

e.gaffi.it

 

Piastrina di Maurizio

 

Spettacolo teatrale di Fabio Poggiali, in memoria del fratello Maurizio.

 

 

 

Maurizio, a Ghedi, tra i "Diavoli Rossi" (154° gruppo), dopo una missione con il Tornado. (1994)

 

 

 

 

 

6 luglio 2007:La figura del capitano 32enne è stata ricordata con l’allestimento di una mostra filatelica sull’aeronautica, ospitata al primo piano del chiostro di Sant’Oliva all’interno del complesso museale di Cori, e con una cerimonia svoltasi alla presenza delle autorità civili e militari, del labaro nazionale dei reduci di Russia, dei genitori di Maurizio Poggiali e del fratello Fabio.
Quest
’ultimo, presidente dell’associazione che porta il nome del capitano scomparso, ha ricordato «l’amore di Maurizio per le cose semplici, la sua passione per la poesia e la scrittura, la sua umiltà e sensibilità» e ringraziato «il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni e Poste Italiano che hanno deciso l’emissione del francobollo».
Nella mostra, sono stati esposti documenti, foto, articoli, lettere del Vaticano e due libri di Poggiali. Il tutto ad illustrare il percorso umano e professionale di questo cittadino onorario di Cori, l
’importanza del quale è stata sottolineata anche dal sindaco di Cori Tommaso Conti, dal delegato alla Cultura Giorgio Chiominto e dal generale dell’aeronautica Paolo Rizzo.

Maurizio in missione con il Tornado, come navigatore (è seduto dietro) 1996